Pelophylax lessonae
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Rana vërde picina
La Rana di Lessona ( Pelophylax lessonae ) è una delle specie più eleganti del gruppo delle rane verdi, facilmente riconoscibile per la taglia medio-piccola e per la vivace colorazione dorsale, variabile dal verde brillante al bruno-verdastro, quasi sempre ornata da piccole macchie scure.
I maschi presentano caratteristici sacchi vocali esterni di colore bianco, ben visibili durante la stagione riproduttiva.
Le femmine raggiungono dimensioni leggermente superiori (fino a 7 cm), mentre i maschi raramente oltrepassano i 6,5 cm.
Il dimorfismo sessuale si apprezza inoltre nei cuscinetti nuziali grigio scuro sui pollici dei maschi e nella maggior robustezza degli arti anteriori, segni tipici della preparazione alle fasi di accoppiamento.
Alla nascita, i girini misurano circa 6-7 mm, di colore brunastro con lievi macchiettature dorate, e affrontano uno sviluppo che si completa, in condizioni favorevoli, in circa tre mesi.
Nel Ponente ligure la Rana di Lessona presenta una distribuzione frammentata, trovando rifugio soprattutto nelle residue zone umide di pianura e bassa collina, dal livello del mare fino a circa 500 m di altitudine.
La specie è assente dalle aree interne montane e mostra popolazioni spesso isolate, molto sensibili alle alterazioni dell’ambiente.
In Liguria occidentale la presenza della specie rappresenta un importante indicatore della qualità ambientale dei sistemi acquatici e delle valli costiere, dove resiste nonostante la progressiva contrazione degli habitat idonei.
Predilige ambienti acquatici ricchi di vegetazione sommersa e riparia: stagni permanenti, canali a lento decorso, pozze, piccoli laghi e zone umide d'acqua dolce costiere rappresentano le sue aree di elezione.
Spesso si osserva in aree palustri ormai rare, dove la presenza di folti canneti e di una coltre vegetale favorisce la riproduzione e la permanenza dei girini.
La scelta dell’habitat testimonia l’elevata sensibilità della specie alle variazioni del regime idrico e alla qualità delle acque.
La Rana di Lessona mostra attività sia diurna che notturna, con apice nelle ore crepuscolari, quando maschi adulti emettono canti tipici udibili anche a distanza considerevole.
Il periodo di latenza invernale va generalmente da novembre a febbraio-marzo, variando a seconda dell’altitudine e delle condizioni climatiche locali: durante la stasi, gli animali si rifugiano nel fango o tra la vegetazione in prossimità degli specchi d’acqua.
La riproduzione avviene tra aprile e giugno; le femmine, dopo l’accoppiamento, depongono da 800 a 2000 uova in masse gelatinose che aderiscono alla vegetazione sommersa, garanzia di ossigenazione e protezione per gli embrioni.
Specie opportunista, la Rana di Lessona si nutre principalmente di insetti acquatici e terrestri, integrando la dieta con piccoli crostacei, molluschi e, più raramente, piccoli vertebrati.
I girini sono erbivori e microfagi, prediligendo alghe, detrito vegetale e minuscoli invertebrati che trovano tra la vegetazione sommersa.
Grazie a questo repertorio alimentare la specie riesce a sopravvivere anche in periodi di scarsità alimentare e ad adattarsi a microambienti differenti.
Le principali minacce per la Rana di Lessona nel territorio ligure sono rappresentate dalla progressiva distruzione, frammentazione e degradazione degli habitat acquatici, dall’inquinamento chimico delle acque (pesticidi e reflui agricoli), dall’introduzione di pesci predatori e dalla competizione con altre specie di rane verdi.
Anche le alterazioni del regime idrico e la diffusione di patologie emergenti (malattie fungine) contribuiscono a minacciare gravemente la sopravvivenza delle popolazioni residue.
Particolarmente interessante è la partecipazione della Rana di Lessona a un complesso sistema naturale di ibridazione con altre rane verdi (ad esempio Pelophylax kl. esculentus ), fenomeno che rende unica la sua storia evolutiva e la dinamica delle popolazioni.
Il canto dei maschi, nitido e distinto, rappresenta un efficace segnale di riconoscimento specie-specifico.
Mostra una fedeltà spiccata ai luoghi riproduttivi tradizionali e una dipendenza marcata dall’ambiente acquatico rispetto ad altre specie congenere.
In Ponente ligure è oggetto di monitoraggi costanti per valutare l’integrità delle popolazioni e i rapporti ecologici con le altre specie di rane verdi.
La sua conservazione dipende strettamente dalla tutela e dal recupero delle zone umide residuali e dal mantenimento di acque pulite; azioni di gestione attiva sono oggi essenziali dato il progressivo declino avvenuto negli ultimi decenni a causa dei profondi cambiamenti ambientali.