Hyla intermedia
Amphibia → Anura → Hylidae → Hyla → Hyla intermedia
Rana verda, Granögia
La Raganella Italiana ( Hyla intermedia ) è un piccolo anfibio anuro caratterizzato da una colorazione generalmente verde brillante, sebbene possa variare dal verde chiaro a tonalità più scure, talvolta con leggere sfumature giallastre o brunastre.
Il corpo è snello, con pelle liscia e membrana interdigitale bene sviluppata nei piedi posteriori, tipica delle specie arboricole.
Gli adulti presentano marcato dimorfismo sessuale: i maschi raggiungono generalmente dimensioni comprese tra 3 e 4 cm, mentre le femmine sono leggermente più grandi, arrivando fino a 4,5 cm.
I maschi, durante la stagione riproduttiva, sviluppano un evidente sacco vocale di colorazione brunastra e cuscinetti nuziali sui pollici.
Le femmine si distinguono per dimensioni superiori e assenza di sacco vocale marcato.
I girini, alla schiusa, misurano circa 5–6 mm e sono di colore marrone-verde con macchiettature dorate.
Nel ponente ligure, la Raganella Italiana ( Hyla intermedia ) ha una distribuzione piuttosto frammentaria, estendendosi dal livello del mare fino a circa 1000 m di altitudine.
La specie è presente nelle principali valli – come la Valle Arroscia, la Valle del Lerrone e la Valle Impero – nonché in alcune aree costiere dove persistono zone umide, anche secondarie.
La frammentazione è legata soprattutto alla perdita e degradazione degli habitat idonei dovute all’urbanizzazione e alla modifica del paesaggio.
La Raganella Italiana ( Hyla intermedia ) predilige ambienti umidi con abbondante vegetazione arborea o arbustiva.
È tipica dei canneti, delle sponde di corsi d’acqua, stagni, laghetti, fossati, nonché di zone agricole tradizionali con siepi, orti, frutteti, parchi urbani e giardini, purché sia presente acqua stagnante o a lento deflusso almeno durante il periodo riproduttivo.
La presenza di arbusti e alberi è fondamentale in quanto questa specie trascorre molto tempo sugli steli e sulle foglie sopraelevate.
L’attività della Raganella Italiana ( Hyla intermedia ) è prevalentemente notturna e crepuscolare.
Il periodo attivo va, solitamente, dall’inizio di marzo fino a ottobre, con una fase di latenza invernale prolungata, in genere da novembre a marzo, variabile in base alla quota e all’andamento climatico.
La stagione riproduttiva si apre tra marzo e aprile e può proseguire fino ai primi mesi estivi.
I maschi si fanno notare per i canti potenti e ripetitivi, ben udibili anche a decine di metri di distanza, emessi per richiamare le femmine presso i siti di deposizione, costituiti da acque ferme o a scarso movimento, ricche di vegetazione acquatica.
La riproduzione avviene con la deposizione di 200–1000 uova in piccoli gruppi ancorati alla vegetazione sommersa.
Il ciclo larvale dura solitamente 2–3 mesi, al termine dei quali avviene la metamorfosi.
La dieta della Raganella Italiana ( Hyla intermedia ) varia in base allo stadio di sviluppo.
Gli adulti sono prevalentemente insettivori, predando una varietà di piccoli invertebrati tra cui:
I girini si nutrono principalmente di alghe e detrito organico presente nell’acqua.
Le principali minacce alla sopravvivenza della Raganella Italiana ( Hyla intermedia ) nel ponente ligure sono legate a:
La Raganella Italiana ( Hyla intermedia ) è celebre per la capacità di cambiare colore in base alla temperatura, all’umidità e allo stato fisiologico, passando dal verde acceso a toni più spenti o giallastri.
Sulle dita sono presenti dischi adesivi che consentono arrampicate agili tra rami, foglie e canne.
L’intensità e la potenza del canto emesso dai maschi nelle notti primaverili è tale da renderlo uno dei richiami più potenti tra gli anfibi europei in rapporto alle dimensioni corporee.
La specie è considerata un ottimo indicatore della qualità ambientale degli ecosistemi umidi.
Nel ponente ligure viene monitorata da enti scientifici e associazioni naturalistiche, che ne seguono l’andamento demografico e l’integrità delle popolazioni residue, considerandola un tassello chiave per la connettività ecologica del territorio.
