Bufo bufo - Bufo spinosus
Amphibia → Anura → Bufonidae → Bufo → Bufo bufo
Amphibia → Anura → Bufonidae → Bufo → Bufo spinosus
Bàggiu
Il Rospo Comune ed il Rospo Comune Occidentale sono i più grandi anfibi anuri europei e, sostanzialmente, a livello generale (descrizione, abitudini, alimentazione ecc.) sono pressoché identici salvo per una caratteristica abbastanza impercettibile: Bufo spinosus ha una pelle più verrucosa e spesso cosparsa di fini spine cornee nere, da cui il nome "spinosus".
In Bufo bufo la pelle è verrucosa ma più regolare e meno spinosa.
Gli esemplari adulti raggiungono dimensioni considerevoli, con femmine che possono sfiorare i 15–20 cm di lunghezza e i maschi generalmente più piccoli (10–12 cm); la mole può impressionare, soprattutto all’inizio della primavera, periodo degli spostamenti riproduttivi. Il corpo si presenta tozzo e robusto, la pelle è ispida e tappezzata di verruche ghiandolari, spesso più evidenti sul dorso, dai toni bruno-giallastri o bruno-rossastri. Il ventre, più chiaro, tende al biancastro.
Il capo, corto e largo, ospita due vistose ghiandole parotoidi ellittiche, sede di secrezione delle tossine difensive; In Bufo spinosus queste ghiandole, viste dall’alto, divergono ancora più nettamente verso l’esterno rispetto a quelle di Bufo bufo . Gli occhi sono grandi e proiettati lateralmente, con pupille orizzontali adatte alla visione notturna e iridi ramate, variabili fino all’oro scuro o al rosso bronzato. Gli arti, piuttosto lunghi, sono dotati di dita forti; le posteriori sono palmate per un’efficace nuotata. Nei maschi maturi, durante la stagione degli amori, compaiono callosità nuziali brune sulle prime tre dita delle zampe anteriori. I girini, di colore bruno scuro quasi nero, si possono distinguere fino a 4 cm di lunghezza.
Il richiamo del maschio, udibile per la maggior parte del periodo riproduttivo nelle notti umide, è costituito da un gracidio acuto e intenso (cra-cra-cra da 2–5 sillabe, tipicamente a 2–3 sillabe al secondo), che rallenta durante l’accoppiamento.
Il rospo Comune ( Bufo bufo ) è presente nella quasi totalità dell’Europa continentale, ad eccezione dell’Irlanda, dell'Islanda, della parte settentrionale della Scandinavia, della Corsica, di Malta, di Creta e di alcune altre isole minori. La sua distribuzione si estende anche verso il Nord-Ovest dell’Africa e nelle zone temperate dell’Asia.
In Italia, Bufo bufo è una specie ampiamente diffusa e si può incontrare in tutto il territorio nazionale.
Il rospo Comune Occidentale ( Bufo spinosus ) occupa invece la Francia meridionale, occidentale e centrale, l’intera Penisola Iberica e probabilmente anche aree del Nord Africa, fino alle propaggini nord-orientali della catena montuosa dell’Atlante. In questa regione, la specie è stata inoltre introdotta sull’isola di Jersey (Gran Bretagna). In Francia, il limite orientale dell’areale di Bufo spinosus segue una linea immaginaria che, partendo dalla Normandia, attraversa Lione fino al sud del Paese e raggiunge la Liguria di Ponente, in Italia.
In provincia di Savona e nella Liguria occidentale sono entrambi considerati una presenza comune, dal livello del mare fino a oltre 1000 m di altitudine, dove frequentano una varietà di contesti ambientali. Bufo spinosus è prevalentemente presente sulla costa e nel primo entroterra mentre Bufo bufo nelle valli più interne della regione.
Specie prettamente terricole ma estremamente adattabili, questi due Rospi popolano boschi decidui, conifere, prati, aree coltivate, giardini e parchi urbani, mostrando una notevole tolleranza anche agli ambienti antropizzati. La loro presenza è invariabilmente legata alla disponibilità di zone umide temporanee o permanenti, indispensabili per la riproduzione, come stagni, laghetti, margini di torrente a corrente debole, pozze e persino vasche artificiali.
Il Rospo Comune ed il Rospo Comune Occidentale sono attivi prevalentemente dal crepuscolo e durante la notte, trascorrendo le ore diurne nascosti sotto pietre, ceppi, muretti o all’interno di tane abbandonate. Sono animali cauti e schivi, ma durante la stagione riproduttiva (da marzo a inizio estate) possono affrontare veri e propri spostamenti di massa: gruppi numerosi percorrono anche lunghi tragitti dai rifugi invernali verso i siti d’acqua idonei alla deposizione.
Il comportamento difensivo è ben sviluppato: se minacciati si contraggono gonfiando il corpo, abbassando la testa e sollevando la parte posteriore, cercando di apparire più voluminosi e meno appetibili ai predatori. Saltano solo se costretti, prediligendo la locomozione lenta e goffa.
La riproduzione prevede accoppiamento ascellare tipico dei bufonidi; la femmina depone cordoni gelatinosi con diverse migliaia di uova, che fissa alle piante acquatiche. Dopo la metamorfosi, i giovani completano la migrazione verso aree terrestri. Bufo bufo e Bufo spinosus svernano, spesso in aggregazione, da novembre a marzo in anfratti, gallerie o cavità naturali riparate dal gelo.
Predatori voraci, si nutrono soprattutto di artropodi (insetti, lombrichi, gasteropodi) e, solo occasionalmente, di piccoli vertebrati come topolini neonati. I girini sono generalisti, alimentandosi sia di detriti vegetali sia animali. La dieta adulta contribuisce al naturale controllo di insetti considerati dannosi, tra cui molti parassiti agricoli.
Queste due specie sono dotate di efficienti meccanismi di difesa, tuttavia alcuni predatori — come i serpenti d’acqua ( Natrix helvetica , Natrix maura , Natrix tessellata ), ma anche alcuni mammiferi come il Riccio (Erinaceus europaeus) — risultano immuni alla loro tossina. I girini sono più soggetti alla predazione da parte di uccelli acquatici e pesci.
Le principali minacce derivano dall’uomo: distruzione e frammentazione degli habitat umidi, impiego di pesticidi, inquinamento delle acque e mortalità stradale durante le migrazioni primaverili, quando centinaia di individui attraversano vie trafficate. L’impatto negativo di questi fattori può portare al declino delle popolazioni locali.
Questi due Rospi possiedono ghiandole parotoidi e cutanee dalle quali viene secreta la bufotossina, un complesso di alcaloidi e steroidi lattonici (fra cui la bufalina, C24H34O5). Questa sostanza ha azione tossica principalmente per ingestione o inoculazione nel circolo sanguigno e agisce sul sistema nervoso (può indurre allucinazioni o trance) e sul cuore, dove può causare fibrillazione ventricolare; localmente può avere un effetto anestetico.
La dose letale media (LD₅₀) della bufotossina nei mammiferi varia da 0,36 a 3 mg/kg per via parenterale, benché nell’uomo l’intossicazione grave sia rara e legata soprattutto a ingestione intenzionale o a contatto con mucose molli. Si raccomanda di maneggiare i rospi con cautela, evitando il contatto con bocca e occhi, e lavando accuratamente le mani dopo l’eventuale manipolazione.
Recentemente, alcuni composti isolati dalle secrezioni cutanee sono oggetto di studio per le possibili applicazioni in oncologia e farmacologia, anche se ancora lontani dall’impiego clinico.